A (s)vagar per monti è un brainstorming informale attorni ad alcuni grandi temi della montagna: il silenzio, il cammino, il gesto estremo, l’avventura e la passione. È un percorso narrativo analogico e libero che spazia tra i grandi testi della letteratura alpinistica, come Krakauer passando poi per il grande funambolo Philippe Petit, ma anche da Shakespeare per giungere infine a Primo Levi.
A (s)vagar per monti è un modo per fare il punto su dove siamo arrivati dopo tanti anni passati a raccontare in teatro le grandi storie di montagna. È il tentativo di rispondere a tante domande che nel tempo abbiamo collezionato: quali sono le storie che vale la pena raccontare?
Cosa spinge un uomo a mettere a rischio la propria vita in nome di certe esperienze estreme?
Cosa cerchiamo nello sfidare così profondamente la natura?
Cosa ci attrae?
Da cosa fuggiamo?
Cosa rende una storia “avventurosa” e cosa invece no.
Non sempre abbiamo trovato risposte e come potrebbe essere altrimenti.
Sono quesiti troppo complessi per arrivare con certezza a qualche conclusione.
Eppure… se rivolgiamo lo sguardo indietro, alle nostre spalle, ci sembra ci intravedere qualche piccolo segno, tracce appunto che emergono dalla strada fatta.
Lo spettacolo “A (s)vagar per monti” è il nostro personale tentativo di rileggere queste tracce disseminate lungo il percorso e così dar voce a qualche “piccola”, seppur grande, risposta.